«Il grande errore è che per superare le diversità si è creata una normativa uniforme, che anziché eguagliare, amplia le differenze. Non si possono applicare le regole di un grande concerto, di un grande evento, ad una manifestazione di paese con trecento persone. La Circolare sagre ha creato notevoli problemi. Una normativa che valga per Europa, Italia e Comuni è sbagliata. Di qui l'importanza delle autonomie che fa risultare la vera qualità del proprio campanile, quindi accanto al Made in Italy, ci deve essere il Made in Veneto, Umbria, Puglia, Toscana, come un gioiello fatto di tante gemme».
Applausi scroscianti alle parole di Erika Stefani, ministro degli Affari regionali e delle autonomie, vicentina di Valdagno, massima autorità a salutare ieri mattina dai gradini della splendida villa Contarini a Piazzola sul Brenta il mondo delle Pro loco, riunite per il secondo anno nel Festival del Veneto. Presenti anche rappresentative delle Pro loco delle regioni italiane. Una realtà volontaristica conosciuta dalla Stefani che prima di giungere a Roma ha ricoperto il ruolo di amministratore locale. Una presa di posizione netta che un po' spiazza il presidente nazionale dell'Unione nazionale pro loco d'Italia, il siciliano Antonino La Spina, che sottolinea: «Le istituzioni hanno fatto le considerazioni che dovevamo fare noi. Sono felice. Orgoglio e passione sono alla base della nostra vita di volontari, danno la forza LE FUNZIONI Il ministro ha anche sottolineato due funzioni delle Pro loco.
La prima: «Capacità organizzativa e di aggregazione che diventa forza contro l'attuale tendenza all'isolamento dei giovani, degli anziani, delle famiglie, e che rende la società più debole».
La seconda: «Quella di comunicare facendo conoscere i propri paesi, cioè turismo. Questa è la forza del turismo italiano». «Se non ci fossero le Pro loco, il turismo in Veneto sarebbe in forte difficoltà, come tutto lo Stato se non ci fosse il volontariato - ha evidenziato l'assessore regionale al Turismo Federico Caner -. Un ufficio informazioni turistiche su tre è gestito dalle Pro loco».
Rivolto al ministro ha ribadito: «Stefani non ha colpe, ma dico al Governo che le Pro loco hanno bisogno di norme chiare. Non possono operare con una spada di Damocle di regole per grandi manifestazioni. Come Regione abbiamo fatto delle proposte, speriamo siano accolte». Per la Provincia di Padova il consigliere Elisa Venturini, anche volontaria, ha evidenziato come «i volontari operano con passione nonostante la burocrazia. Sono custodi del territorio, di identità, ci sono tante cose da valorizzare e poche risorse in Italia». «I volontari sono portatori di storia e tradizioni del Veneto sono le parole del sindaco di Piazzola sul Brenta Enrico Zin -. In epoca di individualismo feroce, i vostri gruppi permettono di far emergere i giovani e creano occasioni di incontro».
Molti i grazie ai volontari espressi dal presidente delle Pro loco del Veneto Giovanni follador, da quello della provincia di Padova Fernando Tomasello e da quello del Consorzio del Cittadellese Miria Baggio e della Pro loco ospitante Giuliano Tessari. In Veneto operano 554 Pro loco, con 70mila volontari che realizzano ogni anno oltre 5mila eventi. Un vero patrimonio da tutelare.
da "Il Gazzettino" del 24 settembre 2018, di Michelangelo Cecchetto